Allenatore
Filosofia di gioco
Ritengo il Calcio un gioco democratico, che ammette la pluralità di approcci per poter arrivare alla vittoria. È un fatto che sia possibile vincere attraverso tante e anche opposte filosofie di gioco: possesso ossessivo, difesa e contropiede, ecc.
Questo si traduce nella possibilità di ciascun allenatore di propone un'idea che sia quanto più possibile vicina al suo modo di concepire il gioco, la collaborazione, sé stesso come ruolo e probabilmente la vita.
Dal punto di vista strettamente tecnico-tattico mi piace che la mia squadra imponga il suo gioco attraverso il possesso. E si diverta con la palla. Questo significa saper costruire la giocata attraverso la collaborazione e contemporaneamente si sfrutti le peculiarità di ciascuno.
Volendo propendere per il dominio della partita, la ricerca del mantenimento del possesso si pone come principio base della filosofia di gioco. Questo è possibile solo attraverso uno scaglionamento su più linee di passaggio e una mobilità che riesca a scombinare l'organizzazione avversaria.
Alla perdita del pallone la squadra deve riuscire a scegliere, attraverso una pronta e rapida analisi della situazione, tra la ri-aggressione e il riposizionamento. Allo stesso modo, deve essere lucida e consapevole della scelta, alla riconquista, se riattaccare velocemente o se consolidare il possesso.
In sostanza la mia squadra sa leggere la partita, agisce per attuare la propria filosofia, reagisce per trovare le migliori contromosse.
Metodologia
Il Calcio è un gioco situazionale. Da questa prima asserzione ne deriva che sia necessario allenare a leggere la realtà attraverso princìpi.
La strutturazione di princìpi condivisi, allo stesso modo di una bussola, consente l'orientamento del singolo e del collettivo. Infatti non è possibile (se non in situazioni di calcio da fermo) prevedere cosa succederà in ogni singolo istante e come si comporterà l'avversario, pertanto bisogna allenare i calciatori alla scelta rapida (tattica) in autonomia.
Questo si traduce in allenamenti che riprendano situazioni da partita e stimolino alla scelta secondo il modello di gioco proposto. La specificità di ogni esercitazione necessita di una trasferibilità in partita per essere utile.
In particolare ritengo che la filosofia di gioco debba essere presente in ogni esercitazione e che, nel corso del tempo, si debba creare una piattaforma culturale (es. intensità di lavoro, gergo, atteggiamento) chiara e condivisa.
Gli inizi
Conseguo il titolo di Allenatore Uefa B nel 2012, anno in cui comincio a lavorare nel Settore Giovanile della Ssd Acireale Calcio in quell'anno partecipante al campionato di serie D.
La carriera da calciatore
Non è casuale il fatto che abbia cominciato ad Acireale l'avventura da allenatore, dato che è proprio nel settore giovanile granata che riconosco la mia fondamentale formazione calcistica. Ho infatti trascorso dal '98 al 2003 e giocato per tutte le formazioni dell'allora Acireale Calcio (squadra professionistica di Serie C).
Lo spirito di sacrificio, di abnegazione al lavoro e di caparbietà per il raggiungimento dell'obiettivo credo siano stati seminati in quegli anni.
Mi sono sempre reputato un giocatore normale, anzi forse inferiore agli altri ma che non tanto lavoro è riuscito ad ottenere probabilmente il massimo rispetto alle proprie possibilità.
Finiti gli anni 'belli' del settore giovanile, ho cominciato col calcio dei grandi in Eccellenza, Promozione e Prima categoria. Ho anche giocato un anno in una squadra dilettantistica a Londra. Dove mi trovavo per uno stage aziendale.
Il ruolo dell'allenatore
Personalmente reputo che la principale funzione sia quello di migliorare i propri giocatori sia individualmente che collettivamente.
In questo senso il concetto di squadra risulta fondamentale per ottenere più della somma delle parti. Solo con l'identificazione nel gruppo si può generare il senso di appartenenza,
La creazione, lo sviluppo e la gestione dell'insieme dei giocatori si basa su relazioni di fiducia tra loro stessi e con l'allenatore. L'allenatore in questo contesto deve essere in grado di essere al contempo fulcro, gestore e catalizzatore degli aspetti relazionali. Essere, insomma, il garante del gruppo e delle sue regole.
Dal punto di vista tecnico-tattico credo che sia importantissimo riuscire a mettere ciascun giocatore nelle migliori condizioni possibili per contribuire alle performance della squadra.